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Sguardi - Mostra fotografica collettiva

Sguardi - Mostra fotografica collettiva

Sguardi - Mostra fotografica collettiva

SGUARDI

C’è la greca ed etimologica eco della parola luce nel termine fotografia. Quando la inventarono nel corso dell’800, in bilico tra chimica e alchimia, ricorsero come spesso succede a una lingua antica per una nuova tecnica destinata a infoltire il numero delle muse. Senza luce non ci sarebbe la fotografia e parecchie altre cose anche più importanti. Eppure oltre alla luce c’è dell’altro di essenziale. Qualcuno direbbe la macchina fotografica, e non sbaglierebbe, ma per la vera fotografia  c’è bisogno dello sguardo del fotografo. L’hanno detto e ripetuto che il primo scatto non è nella macchina ma nella mente di chi scatta. Ci piace allora  pensare  che l’esposizione delle opere in questa piccola mostra altro non sia se non una collezione di sguardi. 

Tre autori diversi come lo sono i loro sguardi che si

 fermano con  sensibilità diversa su ciò che li circonda e li ispira. Nei frammenti di Luca Ferrari la luce perde l’accesa vivacità dei colori ammantando di una percettibile timidezza le scene ritratte. E’ uno sguardo in punta di piedi come quando si procede con il timore di disturbare.

Succede tutt’altro negli scatti di Sergio Scoto. Il suo sguardo insegue la luce dentro,

all’interno di luoghi chiusi e abbandonati. Il contrasto è più forte perché  luce e colori hanno bisogno di vivida energia per farsi largo in posti immersi nel vuoto e nel silenzio. Spesso anche nel buio.

Diverso il caso nelle sincromie di Maurizio Catassi. Luce e colori si fanno vedere, ma non come negli autori precedenti. Si fondono e si confondono. I profili appaiono incerti. Più che vedere le cose si lasciano intravedere e a volte solo immaginare. Può succedere in fotografia come nella vita reale.