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PAOLO MAZZANTI - SGUARDI SOSPESI

PAOLO MAZZANTI - SGUARDI SOSPESI

PAOLO MAZZANTI - SGUARDI SOSPESI

Gli occhi parlano la stessa lingua (George Herbert, poeta inglese, 1651)

Sguardi Sospesi è una mostra fotografica (Dal 6 Dicembre al 31 Dicembre 2024 presso la Fotogalleria - Bologna, Strada Maggiore 14) che nasce da un profondo lavoro di Paolo Mazzanti, sulle oltre 40.000 fotografie selezionate tra le centinaia di migliaia da lui scattate nei suoi viaggi in circa di 160 paesi nel mondo, che lo hanno portato fin nei luoghi più reconditi del pianeta.

Le sue sono immagini assolutamente uniche, che nascono da un’istintività eccezionale nel sapere cogliere non solo l’attimo dello scatto, ma l’anima stessa di un viso, di una situazione, di un momento di vita quotidiana che diventano “icone” della vita stessa, al di là di etnie, colori, suoni, posizioni, luci e ombre ma al contempo sono anche immagini/opere d’arte intrise di tutto ciò.

Come dice l’autore stesso “un percorso fotografico senza soste, senza esclusione di luoghi né di persone, ha lasciato un solco nella mia interiorità e nel mio essere fotografo”.

Partendo da questo assunto e da questo immenso patrimonio, Mazzanti ha selezionato una serie di scatti e li ha “ripensati”, donando una nuova lettura di volti e luoghi, attraverso una riflessione spazio-temporale che, dall’Asia all’Africa, dal Sudamerica all’Oceania, estrapola dallo spazio e de-temporalizza le diverse situazioni da lui ritratte, proiettandole in un non-luogo sospeso, in cui non conta il dove e il quando, ma solamente il chi.

Un’ispirazione, quella di Mazzanti, che parte dalla icone bizantine, con i suoi fondi neutri, passa attraverso le ambientazioni dominate dal nero della ritrattistica fiamminga, indaga le luci e le ombre di Caravaggio, guarda allo straniamento spiazzante delle sagome scontornate di Pistoletto, dialoga con il folgorante “occhio estetico” di Steve McCurry e la visionaria cinematografia di Yann Arthus-Bertrand, per arrivare alla contemporaneità senza tempo delle etnie da lui ritratte, che per natura sono proprio così… senza tempo.

È, appunto, un profondissimo nero quello “contro” il quale si stagliano le figure e i volti – a volte anche uno specchio o su sfondo bianco- che, isolati dal contesto, emergono solo con i loro lineamenti, le loro espressioni, i colori, i chiaroscuri, i tagli a volte arditissimi di luci e di ombre: le figure, le immagini si delineano cosi nettissime davanti ai nostri occhi, ci risucchiano letteralmente dentro per raccontarci, sottovoce e senza distrazioni di sorta, momenti intensissimi non solo di visi e persone ma anche di riti, di feste, di antichi culti e tradizioni, in un’indagine che a tutto titolo si può definire antropologica ed etnografica, oltre che decisamente artistica, dove è l’essere umano a trovarsi sempre in “primo piano”.

 

La mostra è organizzata dall’Associazione Altrove Paolo Mazzanti; le opere sono in vendita e il ricavato verrà utilizzato per supportare il lavoro della Croce Rossa Italiana sede di Bologna, di cui era volontario.

PAOLO MAZZANTI

Il desiderio di conoscere genti e luoghi lontani lo ha portato, fin da giovanissimo, a visitare più di 160 paesi alla ricerca delle emozioni che si vivono nelle cerimonie, nelle feste, nei più semplici mercati, nella vita quotidiana. Dalla passione per i viaggi e da quella per la fotografia è nato un archivio di oltre 40.000 scatti, dominati dagli sguardi di persone vere che hanno prestato i loro volti e regalato i loro sorrisi.

Alcuni suoi scatti sono stati premiati in vari concorsi, tra cui il prestigiosissimo premio il Nikon Photo Contest International, dove si è classificato 3° assoluto su oltre un milione di partecipanti; ha partecipato anche a vari premi di fotografia subacquea tra cui : Concorso Europeo Diaframma Sub, Esposizione Fotografica Subacquea Bologna, Mostra Fotografica Città Di Faenza; Concorso Nazionale Fotografico Uomo Sottacqua.

Negli anni le sue opere sono state allestite in mostre personali e collettive tra cui molte a Bologna, a Palazzo Re Enzo, nel cortile d’Onore di Palazzo d’Accursio e, con 24 grandi pannelli, in Piazza del Nettuno. Ha inoltre collaborato con l’Unicef in varie iniziative e alcune riviste hanno utilizzato i suoi scatti in appoggio a reportage su diversi paesi del mondo.

Ha all’attivo numerose pubblicazioni; dal primo libro Sumi a sua firma (1998) sono seguiti Sguardi Africa, Sguardi Asia, Sguardi Papua Nuova Guinea e Sguardi Yanomani. Diversi scatti di Mazzanti sono stati pubblicati nel libro I Popoli del Mondo di National Geographic, che ha avuto traduzioni in moltissimi paesi del mondo; in Italia in particolare ha avuto grandissima diffusione perché fu abbinato a Repubblica e L’Espresso.

I clienti espositori di Pitti Filati, la più importante mostra mondiale del settore tessile che racchiude Pitti Uomo, Bimbi e Filati hanno spesso utilizzato i lavori di Mazzanti nei propri stand e nei cataloghi abbinando le palette di colori delle foto dell’artista con i filati.

Per seguire la sua passione non ha esitato ad affrontare disagi anche pesanti, trovando in molti paesi precarie situazioni politiche ed il rischio di attacchi o rapimenti; in alcune nazioni le stesse autorità militari lo hanno obbligato a servirsi di scorte armate formate da loro soldati che spesso è stato opportuno aumentare con contractor privati. Ha dovuto anche affrontare problemi di salute come una colica renale in Gambia, scambiata per appendicite e curata con la proibizione di ingerire liquidi, con 40 gradi in agosto, fino alla lieta risoluzione del tutto grazie ad un giovanissimo volontario francese di Medecins Sans Frontieres che lo ha fatto letteralmente fuggire per tornare in Europa. E ancora una pericolosa malaria cerebrale, scoppiata nel mezzo del Sahara mentre stava percorrendo la transahariana da sud (Togo) a nord (Tunisi), malattia letale se non contrastata nelle prime 24 ore, salvato fortunatamente dalle cure prestate con i giusti farmaci dai compagni di viaggio di Transafrica.

In anni recenti ha approfondito lo studio sulle varie etnie partecipando in prima persona a feste e cerimonie come i Sing Sing di Papua Nuova Guinea, il Kumbh Mela degli Indù, la Festa dei Sikh Holla Mohalla, il Gerewol dei Bororo, l’iniziazione delle ragazze Dipo, l’uscita delle maschere in Burkina Faso, Sierra Leone e Costa d’Avorio, il Voodoo in Benin, Le Carovane del Sale della Dancalia.

È anche appassionato subacqueo, cosa che lo ha portato a eseguire anche tanti scatti sottacqua con soggetto preferito gli squali; rallysta, con alle spalle 11 anni come navigatore per Fiat Corse, Jolly Club, Tre Gazzelle e River Team: Paracadutista con brevetto militare della Folgore.


 

PRINCIPALI MOSTRE DI PAOLO MAZZANTI

 

Sguardi – Palazzo Re Enzo, Bologna, 2008

Sguardi – Palazzo d’Accursio, Bologna, 2010

Sguardi – Palazzo del Pio, Carpi , 2013

Altri Sguardi - Piazza Nettuno, Bologna, 2013

Sguardi Sospesi – Mia Fair, Milano, 2015

Sguardi Sospesi – Frassinagodiciotto, Bologna, 2016

Dealing With Gaze - MyMicroGallery Onishi Project , New York, 2018

Sguardi Sospesi– Paviart, Pavia, 2018

Sguardi Sospesi– Fiera  Di Torino, Torino, 2018

Sguardi Sospesi– Artexpo New York, Galleria Wikiarte, New York, 2018

Sguardi Sospesi– Paratissima , Torino, 2019

Voodoo –Nu Lounge, Bologna, 2019

Mazzanti personale – Galleria Wikiarte, Bologna, 2019

Sguardi Sospesi – Artefiera, Galleria Wikiarte,  Bergamo, 2019

Mostra etnografica- Expo, Bologna, 2019 con la Galleria Wikiarte

Collettiva – Luxembourg Art fair, Wikiarte, Lussemburgo, 2019

Sguardi Sospesi - Booming Contemporary Art Show, DumBO, Bologna, 2020

Sguardi Sospesi - Affondable Art Fair – Milano, 2020

Sguardi Sospesi – Galleria Wikiarte – Bologna, 2023

Papua Nuova Guinea - Fotogalleria - Bologna, 2024.