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Eclectics Black & White

Eclectics Black & White

Eclectics Black & White

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Saltimbanchi che sembrano usciti dal Cabaret Voltaire dadaista, Paesaggi dalle forme regolari e neoplastici baciati da contrasti di luce, animali ‘umani’ e teatranti che si affacciano, per reclamare il loro ruolo nel mondo. La natura, velata di sfumato e segni del lavoro umano, e della vita quotidiana. Sono alcune delle riflessioni “eclettiche” di Lucia Bargagli, che decide di dare questo nome alla mostra. Eclettico, è chi, nell’arte o nella scienza, non segue un determinato sistema o indirizzo, ma sceglie e armonizza diversi principi, tendenze, necessità. Come fotografare, che è per lei necessario: Lo scatto anzi, è necessario.

Come rapporto fra lei e il mondo, al di là del tempo che permette quello che altrimenti non potrebbe essere visto, se non fosse stato fotografato: quel hic et nunc, che ci regala immagini senza tempo, che faremmo fatica a dargli una datazione, se non sapessimo che sono state da lei scattate negli ultimi anni. Zoomate nel tempo, oltre che nello spazio, a sua volta eclettico, pur nelle assonanze estetiche. Come i punti luce che dominano la poetica delle sue foto, nei sui fiori in macro che ricordano spontaneamente i primi disegni fotogenici e le eliografie di Talbot, quasi un rayogramma nel quale il fiore prescelto ha deciso di lasciare una traccia di rugiada sul suo cammino: quel centro di luce, lo ritroviamo nella natura, nei metalli, nelle reti, negli occhi dei giocolieri indipendentemente dal dove, dal quando.
In una di queste foto si legge: Mongrelism: ossia Ibridare. Il volto potrebbe essere di un celebre attore di film muto, di fianco a una gigantografia di un harleista anni ’90. Un’altra zoomata nel tempo. C’è poi chi è senza tetto, e legge sui sistemi economici disteso nella spazzatura; chi prega, mentre infuria la pandemia, per fermare traffici illeciti di organi e chi lascia in un negozio una lettera d’amore, intima, che nella forma stessa dei caratteri arabi la rende dolce e sospesa. È la trasmissione degli stati d’animo che tiene unito tutto. Sono “prese dal vivo” nel quale nobile non è il singolo tema, ma lo stupore per ciò che le si manifesta dinanzi. E in questo, è sincerità.

 

Mostra Fotografica
dal 20/04 al 08/5/22 presso Galleria Fotografica Paoletti
Strada Maggiore, 14 – Bologna

 

Per informazioni o prenotazioni 051 267656

L’autrice

Bolognese di nascita, veneta e poi svizzera d’adozione, Lucia Bargagli Petrucci si avvicina alla fotografia a soli 11 anni, quando riceve in regalo la sua prima Leica. La macchina fotografica diventa presto un filtro in bianco e nero tra lei e il mondo, che da un lato la separa dalla realtà e dall’altro le permette invece di farne intensamente parte. Mentre studia archeologia a Parma, fotografare oggetti e scritte per strada costituisce il principale diversivo ad alcuni problemi famigliari, tanto da spingerla a iscriversi a un corso a Firenze che le insegna le tecniche “alchemiche” dello sviluppo della fotografia e approdare infine allo IED di Milano, dove imparerà ad usare anche la luce artificiale.

Lì studia e si avvicina alle tecniche degli artisti “classici”, come le composizioni still life di Irving Penn, i ritratti dal vivo di Annie Leibovitz e le scene di vita quotidiana di Henry Bresson. Intanto col marito e la figlia Amalia viaggia e vive ovunque, si trasferisce 14 volte spostandosi in giro per il mondo dalle valli del Polesine ai grattacieli di New York assimilando suggestioni e visioni. La svolta stilistica arriva nel 2012, quando, a seguito di un’alluvione in Veneto, il suo intero archivio fotografico viene distrutto e si ritrova a dover rimettere in discussione sé stessa e il suo modo di approcciarsi alla fotografia.

Da un universo visivo popolato dall’uso del bianco e del nero fortemente delineato e a contrasto, quasi a ‘tinte piene’, accoglie adesso le sfumature intermedie, preferendo la vita reale rispetto alla costruzione delle composizioni in studio. Lo smartphone diviene così lo strumento più adatto per cogliere la spontaneità del quotidiano, proprio in quanto medium ‘orizzontale’ che non intimidisce e parla a tutti, dando vita a una serie di scatti oggi protagonisti della mostra “Eclettica”. Già esposta dal 25 febbraio al 13 marzo Galerie Broisin, Espace Raffeisen, Champery, Svizzera.

www.luciabargaglipetrucci.com