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Felsinee Sincromie

Felsinee Sincromie

Felsinee Sincromie

Felsinee Sincromie

Quando si prende in mano una macchina fotografica due regole appaiono fin da subito intuitive: tenerla ben ferma e mettere a fuoco il soggetto. In certi manuali si arriva a consigliare di trattenere il respiro al momento dello scatto per evitare il timore o il solo sospetto di un’immagine mossa. Ma le regole, si sa, sono fatte anche per essere trasgredite e così mi sono preso il lusso di ignorarle, forse per il semplice diletto di vedere l’effetto che fa. Il risultato lo si può vedere in questa mia piccola mostra, tra l’altro la prima. Profili e colori si fondono e forse confondono, lo sfuocato prevale spesso sulla nitidezza.

Alla ricerca di un titolo per questa esposizione, chissà poi perché le mostre hanno bisogno di un titolo, mi è balenata in mente la parola sincromia. Inconsciamente deve aver giocato l’assonanza con la parola sinfonia. In una orchestra sinfonica gli strumenti sono tanti, ognuno dei quali ha il suo specifico suono. Sul palcoscenico recitano la loro parte archi, fiati, percussioni e ciascuna di queste categorie presenta poi un variegato campionario di specifiche sonorità. Tra gli archi, ad esempio, troviamo viole, violoncelli e violini, questi ultimi smaniosi di farsi sentire quasi fossero i primi della classe. Tanti i suoni differenti eppure il risultato finale non è una semplice somma ma qualcosa di altro che va oltre la singola sonorità.

Da sinfonia a sincromia l’abbinamento non solo è apparso logico ma soprattutto spontaneo. Colori differenti si confondono con linee e soggetti che sembrano aver smarritola loro nitidezza. Si crea un effetto che trascende la raffigurazione dei vari elementi di un’immagine realistica. A questo punto è sorto il dubbio su come scrivere la parola: sincromia o sinchromia? una h in più forse riecheggia meglio l’antico etimo della parola greca, kroma, che significa colore. Una attenta consultazione del dizionario e una improvvisa sorpresa: la parola non c’è. Nella nostra lingua è contemplata la sinfonica confusione dei suoni ma non quella dei colori. Affiorano altri dubbi: posso usare una parola che non c’è? Chi la legge può immaginare quello che per me sottintende? Io penso di sì. Con o senza h.

 

Mostra Fotografica di Maurizio Catassi
dal 20 Dicembre al 08 Gennaio 2023 presso Galleria Fotografica Paoletti
Strada Maggiore, 14 – Bologna

 

Per informazioni o prenotazioni 051 267656